Tre milioni e 300mila euro per consolidare e allargare l’offerta ITS. È l’investimento della Regione Toscana sui percorsi di istruzione tecnica superiore per l’anno formativo 2021/2022. Verranno ampliati il numero dei percorsi e quello dei relativi posti disponibili. 
Saranno infatti 20, tre in più rispetto a quelli attivati lo scorso anno, i percorsi che per il prossimo anno verranno proposti dalle 7 fondazioni ITS della Toscana e consentiranno di offrire un’opportunità a 500 tra ragazze e ragazzi. 

I percorsi ITS, che le Fondazioni nei prossimi giorni inizieranno a pubblicizzare per essere poi attivati entro il 30 ottobre prossimo, rappresentano il segmento italiano di formazione terziaria professionalizzante non accademico. Offrono una risposta alle competenze richieste dal mondo del lavoro, dal tessuto produttivo e delle imprese del territorio che, insieme alle Fondazioni ITS, coprogettano i percorsi. Sono rivolti a giovani fino a 29 anni, hanno durata biennale e si svolgono tra aula e stage. Vengono progettati per formare tecnici altamente specializzati in settori strategici della produzione toscana: dal turismo, alla moda, alla farmaceutica, alla meccanica, al settore agroalimentare a quello logistico-nautico, fino a quello energetico. Ogni classe è composta da 25 allievi.

Nel tempo, i percorsi ITS hanno sempre più destato interesse, in particolare per gli alti livelli di occupabilità raggiunti dalle studentesse e dagli studenti che li frequentano. Secondo il monitoraggio Indire 2020, l’83% dei diplomati ITS ha un lavoro a un anno dal diploma e nel 92% dei casi un’occupazione coerente con i percorsi di studio seguiti. “Sono molto orgogliosa di quanto abbiamo deciso insieme alla Giunta – spiega l’assessora all’istruzione, formazione e lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini – perché non solo confermiamo ma ampliamo uno strumento capace di incrociare bene domanda e offerta di lavoro, dando occupabilità quasi immediata. I percorsi ITS si sono rivelati strategici per costruire una vera alleanza con il mondo delle imprese e favorire l’apprendistato duale”. 

Negli ITS la Regione Toscana ha creduto fin da subito, investendo oltre 26 milioni di euro nel settennato di programmazione del Fondo sociale europeo 2014/2020. 
“Con gli ITS – conclude Nardini –  si può lavorare studiando. Questo tipo di percorsi rafforzano le competenze tecniche dei nostri giovani e permettono una maggiore competitività alle nostre imprese, che possono contare su professionalità sempre aggiornate e preparate. Lo stesso presidente Draghi li ha definiti ‘pilastro educativo’ e il Recovery Fund italiano prevede un finanziamento di un miliardo e mezzo di euro, venti volte il finanziamento statale di un normale anno pre-pandemia. E’ certamente una sfida quella indicata dal presidente del Consiglio e la Toscana ha tutte le carte in regola per raccogliere questa sfida e interpretarla al meglio”.

Gli ITS della Toscana rientrano in Giovanisì, il progetto della Regione per l’autonomia dei giovani.


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